Gli interventi eseguiti

Opero a Genova tramite l'ASL3 Genovese, presso l’Ospedale Villa Scassi e presso la Clinica Montallegro. Effettuo interventi chirurgici per la patologia di fegato, colecisti e vie biliari, pancreas e duodeno.

Come da standard internazionale l’indicazione agli interventi chirurgici epatobiliopancreatici maggiori, specie quelli per patologia oncologica, è posta a seguito di valutazione multidisciplinare (leggi di più). I tempi di attesa per gli interventi chirurgici eseguiti in copertura del Servizio Sanitario Nazionale seguono le classi di priorità ministeriali.

Interventi su pancreas e vie biliari distali

  • Duodenocefalopancreasectomia (DCP): asportazione del duodeno, della testa pancreatica, della via biliare distale. L'intervento più comune ma anche uno dei più complessi, solitamente utilizzato per rimuovere tumori della regione della testa del pancreas, originati dal pancreas stesso, dalle vie biliari distali, dal duodeno o dall'ampolla di Vater.
  • Pancreasectomia distale: asportazione della parte sinistra del pancreas, senza o con la milza (splenopancreasectomia distale) ed i suoi vasi sanguigni, senza o con i tessuti posteriori al pancreas (RAMPS - Radical Antegrade Modular PancreatoSplenectomy). Le varianti con asportazione di meno tessuto sono riservate a lesioni a basso grado di malignità, le più invasive per lesioni maligne.
  • Pancreasectomia totale: asportazione di tutto il pancreas, senza o con la milza (splenopancreasectomia totale). Solitamente scelto per lesioni maligne in pazienti fragili ad alto rischio di complicanze come la fistola pancreatica, o per lesioni multifocali del pancrceas.
  • Enucleazione o enucleoresezione: asportazione di una minima parte del pancreas insieme ad una lesione non maligna, ad esempio piccoli tumori benigni che producono ormoni.
  • Pancreasectomia centrale o intermedia: asportazione della parte centrale dell'organo. Intervento estremamente raro, eseguito per lesioni benigne o a bassissimo grado di malignità.
  • Derivazione ed anastomosi pancreatico-enterica: intervento per creare una nuova comunicazione con l'intestino prossimale (digiuno) del dotto pancreatico di Wirsung, per decomprimerlo in caso di pancreatite cronica, e risolverne il dolore che non risponde alla terapia medica. Ne esistono più varianti (i più comuni sono l'intervento di Puestow e Partington e Rochelle).
  • Interventi "ibridi" di resezione ed anastomosi pancreato-enterica: associano alla nuova comunicazione del dotto di Wirsung con l'intestino prossimale (anastomosi Wirsung-digiuno) la resezione di porzioni del tessuto della testa pancreatica coinvolto da infiammazione (pancreatite) cronica. Le varianti più comuni sono l'intervento di Berger e di Frey, dai nomi dei chirurghi che li hanno inventati.
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Interventi sul fegato

  • Resezioni epatiche atipiche: asportazione di porzioni di fegato che non hanno corrispondenza precisa con le sue parti anatomiche principali (ad esempio resezioni cuneiformi). Di complessità molto variabile, solitamente indicate per l'asportazione di metastasi epatiche risparmiando il più possibile tessuto (parenchima) sano.
  • Resezioni epatiche tipiche: asportazione di porzioni del fegato che hanno corrispondenza con le sue parti anatomiche principali (ad esempio epatectomia destra o sinistra, epatectomie allargate, sezionectomie, segmentectomie, sub-segmentectomie). Solitamente riservate a neoplasie primitive del fegato o a multiple metastasi non asportabili con resezioni atipiche.
  • Enucleoresezioni: asportazione di lesioni e sottili porzioni del fegato più vicino alle lesioni stesse. Raramente eseguite, sono riservate all'asportazione di lesioni benigne del fegato, come gli angiomi e gli adenomi, quando causano problemi o sintomi.
  • Termo-ablazioni di lesioni epatiche: sono interventi di "bruciatura" di lesioni neoplastiche del fegato che non posso essere rimosse chirurgicamente, con forme di energia, solitamente tramite radiofrequenza o microonde. Meno invasive delle resezioni, hanno risultati a lungo termine molto simili.
  • Fenestrazione di cisti epatiche: solitamente eseguite in primo approccio laparoscopico, sono effettuate per lesioni tonde e contenenti liquido (cisti semplici) del fegato che causano disturbi o sintomi come il dolore e l'infezione.
     
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Interventi su colecisti e vie biliari prossimali

  • Colecistectomia semplice: è l'intervento di asportazione della colecisti (o cistifellea), più comunemente per curare calcoli biliari sintomatici, polipi della colecisti, o alterazioni della sua funzione. Leggi di più per approfondire..

  • Colecistectomia radicale: è l'intervento (più complesso della colecistectomia semplice) che associa alla rimozione della colecisti l'asportazione di parte del tessuto del fegato (circa 1-2 cm) più vicino, insieme ai linfonodi e ai vasi linfatici dell'ilo del fegato (cosiddetta radicalizzazione)

  • Bonifica chirurgica della via biliare: è l'intervento chirurgico per accedere direttamente alla via biliare, solitamente per rimuovere calcoli biliari che non è possibile estrarre con procedure endoscopiche (CPRE o ERCP). Può essere effettuato sia in forma laparoscopica che in chirurgia aperta.

  • Resezione di via biliare patologica: è l'intervento di asportazione del dotto biliare extraepatico, solitamente effettuato per rimuovere lesioni infiammatorie (come nella sindrome di Mirizzi) o con rischio di degenerazione neoplastica (come nelle dilatazioni cistiche del coledoco). Nei rari casi di neoplasia di questa regione, all'asportazione della via biliare si associa quella dei tessuti linfatici.

  • Resezioni epato-biliari: resezioni destinate alla rimozione di parti dell'albero biliare e del fegato (parenchima epatico) circostante o corrispondente. Solitamente destinate alla rimozione di neoplasie primitive della via biliare extraepatica, richiedono il confezionemento di una nuova giunzione (anastomosi) della via biliare residua con un'ansa intestinale.
     
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Interventi sul duodeno

  • Ampullectomia transduodenale: intervento di asportazione di lesioni benigne o pre-neoplastiche (polipi) dell'ampolla, o papilla di Vater, cioè l'apparato valvolare di unione della via biliare e del dotto pancreatico (di Wirsung). E' un intervento delicato e difficile, riservato a polipi non asportabili endoscopicamente.
  • Resezioni cuneiformi del duodeno: interventi di asportazione parziale del duodeno, affetto da lesioni esito di ulcere peptica o di lesioni a basso grado di malignità, ancora che lo ostruiscano. Sono effettuatre molto raramente.
  • Riparazione di diverticoli duodenali: rari interventi di chiusura o asportazione del diverticolo, che non seguono un approccio univoco, potendo essere estesi fino alla duodenocefalopancreasectomia (DCP). Sono riservati a condizioni di complicanze dei diverticoli, quando il trattamento endoscopico non è possibile o efficace.
  • Bypass bilio-enterico o gastro-enterico: interventi di nuova comunicazione con l'intestino digiuno della via biliare (anastomosi epatico-digiunale) e/o dello stomaco (anastomosi gastrodigiunale). Solitamente riservati a casi di ostruzione permanente della via biliare distale o del duodeno quando non sia possibile effettuarli endoscopicamente o quando la prognosi di vita sia superiore ai 6 mesi. 
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© Roberto Valente

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